Francesca Capelli racconta “Il cacciatore di aria”
Un racconto per conoscere l’aria e la necessità di rispettare l’ambiente

Aida è venuta a trovarmi una mattina e con la cocciutaggine che la contraddistingue mi ha detto che voleva assolutamente far parte di una mia storia e non mi ha mollato finché non ho accettato. Una mattina, a Buenos Aires (la città dove vivo), stavo aspettando che il semaforo diventasse verde, respirando il fumo puzzolente di un camion in sosta a motore acceso, che sgasava allegramente. Accanto a me sono comparsi i bambini di una scolaresca libera uscita con le loro maestre, tutti in fila e compìti.
Ho pensato al fatto che fossero costretti anche loro a respirare quel gas. Così mi è venuta in mente la prima scena del romanzo. Il resto lo scoprirete voi. Se c’è una morale, in questo libro, non è per i ragazzi ma per gli adulti: vedete di proteggere l’ambiente, per lasciare ai vostri figli un mondo ancora abitabile. E non raccontate loro troppe bugie, ve le rinfaccerebbero per tutta la vita.
Francesca Capelli
Francesca Capelli vive tra l’Italia e l’Argentina. È giornalista professionista, specializzata in temi scientifici. Ha pubblicato per Giunti, Simos.