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“Il Piccolo Principe”: dal libro al film… dal film al libro!

Il classico di Saint-Exupéry è disponibile nella collana Il Mulino a Vento con un racconto inedito di Paola Valente

In occasione dell’uscita nazionale del film Il Piccolo Principe, tratto dall’omonimo romanzo di Antoine de Saint-Exupéry (best seller della letteratura per ragazzi in tutto il mondo), vi segnaliamo che nel catalogo di narrativa Il Mulino a Vento è disponibile la versione tradotta e adattata da Paola Valente.

L’edizione Il Mulino a Vento mantiene il testo e le illustrazioni originali dello scrittore francese, ma è arricchita da un racconto che mette in scena l’incontro tra due ragazzi e il fantasma di Saint-Exupéry. Un espediente narrativo che accompagna i piccoli lettori alla scoperta del romanzo dello scrittore francese.

Pubblichiamo volentieri una lettera-introduzione della curatrice, che spiega “da docente a docente” le opportunità didattiche e i pregi di questa scelta.

“Il Piccolo Principe” è un racconto che va al di là di una semplice bella storia per bambini. È infatti un testo complesso, persino filosofico, strettamente legato alla personalità del suo autore, Antoine de Saint-Exupéry. Nel rileggerlo dopo alcuni anni che non lo prendevo in mano, mi resi conto che il Piccolo Principe altro non era se non l’autore stesso o meglio, l’autore da bambino che, in questa storia, commemorava l’infanzia perduta. L’infanzia, l’età della vera sapienza, il momento più autentico della vita. Compresi che questo tema, che percorre tutte le pagine del libro, è di gran lunga più significativo.

Nell’accingermi a tradurlo dal francese, mi immedesimavo nei lettori contemporanei, nei bambini cui il testo è destinato. Da insegnante elementare, immaginavo quelle domande che sarebbero sorte spontanee nei piccoli durante la lettura.

Era necessario perciò presentare ai bambini l’edizione integrale del racconto, compresi i disegni dell’autore, che sono una parte fondamentale del suo lavoro. Nello stesso tempo, sentivo il dovere di raccontare come era nato il libro, la vita di colui che lo aveva concepito in un periodo storico, quello durante la Seconda Guerra Mondiale, che vide la sua partecipazione attiva e sofferta.

Nacque così un’altra storia in cui due bambini, leggendo il Piccolo Principe in una soffitta vicino al mare, la sera al tramonto vedono materializzarsi sul muro l’ombra di Antoine de Saint – Exupéry che arriva in volo sul suo aeroplano. Gaia e Andrea possono così porgli tutte le domande che sorgono durante la lettura e conoscere, nello stesso tempo, i fatti salienti della sua vita.

A mano a mano che il mio lavoro procedeva, emergevano dal testo originale innumerevoli temi sul senso della vita e della morte, sulla fasi della nostra esistenza, sui compiti che l’uomo assume riguardo ai suoi simili e al suo pianeta, tutti argomenti che un bambino non afferra razionalmente ma intuisce e, forse, proprio per questa sua capacità di intuizione profonda, comprende meglio di un adulto.

Come affermava Italo Calvino: “un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. Più si rilegge il Piccolo Principe e più cose si scoprono. Bisogna intraprenderne la lettura durante l’infanzia e poi riprenderlo più volte, abbandonarlo e poi riprenderlo per scoprire che non lo si era capito fino in fondo, che si era rimasti in superficie, ritrovarlo come un vecchio amico un po’ datato per vedere in lui un po’ di se stessi.

Paola Valente

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